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Per il «Contratto di lago» parte il pressing su Trento
Da bresciani e veronesi torna con forza la richiesta di una gestione condivisa della galleria Adige-Garda - Una delegazione alla Provincia autonoma.

Prosegue a passi lenti ma costanti la marcia di avvicinamento all'esecutività del «Contratto di lago», firmato a fine ottobre dai sindaci rivieraschi che introduce una visione completamente nuova nella gestione del lago.

Per la prima volta infatti, i sindaci di province e regioni diverse, oltre ai presidenti della Comunità del Garda, Garda Uno, Ags e Ats Garda Ambiente, hanno condiviso un documento in cui si impegnano a collaborare per un governo unitario del lago.

In questa ottica ieri una delegazione bresciana e veronese guidata dal segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa, ha incontrato a Trento il vice presidente della Provincia autonoma, Mario Tonina, sull'uso condiviso della galleria dell'Adige (che può versare nel Garda milioni di metri cubi di acque di fiume) e sui livelli del lago.

«Lo scolmatore Adige-Garda è collocato in area trentina e da sempre la decisione della sua apertura è competenza di Trento. Ma su lago ci siamo anche noi. Chiediamo, come inserito nel contratto di lago, l'inserimento nella cabina di regia di un rappresentante dei Comuni gardesani, veneti e bresciani, designato dall'assemblea dei sindaci della Comunità del Garda, per la gestione dello scolmatore con le regioni e province».

L.SCA.

Fonte: bresciaoggi.it

Data di pubblicazione: Giovedì 19 Dicembre 2019

Immagine di copertina: da news originale

 

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