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L'acquedotto accende la lampadina
Tre progetti di Garda Uno mirano a sfruttare i piccoli salti dell'acqua nel percorso dalle fonti ai rubinetti delle case - La microcentrale di Tignale è in fases di collaudo, le altre a Gardone e Magasa.
Lago di Garda - "Micro" è bello. Specie se consente di sfruttare piccolissime fonti di energia rinnovabile evitandone la dispersione.
E' il caso dei piccoli "salti" compiuti dall'acqua degli acquedotti comunali nel percorso dalle fonti ai rubinetti delle abitazioni.
L'idea di catturare e usare questa energia è venuta all'azienda Garda Uno spa, municipalizzata dei Comuni della riviera bresciana del lago con sede a Padenghe.
Dall'intuizione si è passati ai calcoli, allo studio della situazione delle zone dove si poteva ipotizzare l'installazione di micro impianti di produzione di energia elettrica, dei costi e dei benefici, per arrivare all'intesa con i Comuni interessati.
Così è nato sul più grande lago italiano il programma di "microgenerazione" che si accinge a festeggiare l'inaugurazione della prima mini centrale idroelettrica realizzata a Tignale.
Ne seguiranno altre due a Gardone Riviera e Magasa con una produzione di energia prevista di poco superiore ad 800.000 kilowatt l'anno.
A rendere infine economicamente convenienti gli investimenti sono i contributi messi a disposizione attraverso la consegna di "certificati verdi" che hanno notevole valore.
"I vantaggi dell'iniziativa - spiega il geometra Massimiliano Faini di Garda Uno - sono presto sintetizzati. Queste centrali sfruttano risorse idriche minori, hanno bisogno di una limitata risorsa idrica, producono energia vicino agli utenti e gli impianti sono poco ingombranti".
Ma vediamo in dettaglio i tre interventi. A Tignale la piccola centrale idroelettrica è già stata realizzata con l'investimento di 420.000 euro ed è in fase di collaudo. Sfrutta l'acqua di sfioro del serbatoio comunale in località "Fontanelle". In sostanza l'acqua di sfioramento, cioè quella in esubero rispetto al consumo, viene convogliata attraverso una condotta forzata in una turbina idraulica installata 140 metri più a valle. Insomma, meno acqua bevono i cittadini, più energia si ottiene. La produzione annua, ricavata da fonte rinnovabile, è di 3000.000 kilowatt.
A Gardone Riviera invece accade esattamente il contrario. L'acquedotto qui viene alimentato soprattutto dalle sorgenti Verghere e dal pozzo Gere che caricano il serbatotio di San Michele, situato a cira 140 metri di altezza sul livello del mare. L'acqua viene distribuita a caduta. Il progetto, in avanzata fase di realizzazione, prevede di sfruttare l'energia dell'acqua sempre ricorrendo ad una microturbina posizionata sulla condotta principale, subito a monte del costruendo nuovo serbatorio in località Monte Cucco, posizionato 200 metri più in basso rispetto alle fonti. In questo caso più alti saranno i consumi d'acqua maggiore risulterà la produzione di energia elettrica, stimata in 250.000 kilowatt l'anno.
infine un terzo micro impianto verrà realizzato a Magasa. Anche in questo caso si catturerà l'energia prodotta dall'acqua potabile, che dalle sorgenti in località Tombea a quota 1.720 metri scende più in basso in località Corder e poi al serbaotio a 1.190 metri. Il progetto prevede la ristrutturazione della rete di adduzione primaria e l'installazione dell'impianto capace di produrre annualmente 300.00 kilowatt.
Nei progetti di Garda Uno spa rientra poi la costruzione di altre due micro centralia idroelettriche.
Fonte: Giornale di Brescia
Data di pubblicazione: Venerdì 23 Novembre 2007
Fotografia di copertina: Un impianto del tipo di quello installato a Tignale