A marzo Garda Uno comunicava di aver messo in cantiere importanti interventi sulla rete idrica per prevenire criticità all’approvvigionamento di acqua potabile, nel caso in cui si fossero manifestati eventi di prolungata siccità.
Puntualmente, quella previsione si è verificata visto l’andamento meteo degli ultimi tre mesi ma, oggi, la società può ritenersi soddisfatta per aver visto giusto impedendo il manifestarsi di una grave crisi idrica, nella distribuzione dell’acqua potabile.
Tra l’altro, come rilevava allora il direttore operativo del servizio Ciclo Idrico della società, Massimiliano Faini, “la precedente stagione invernale 2016/2017 era stata molto siccitosa, dunque le previsioni non potevano essere certo ottimistiche”.
Un ruolo importante, inoltre, è stato quello delle amministrazioni locali che hanno aderito alla raccomandazione di Garda Uno di predisporre ordinanze di limitazione al consumo dell’acqua.
A lato di questo problema, però, ne è affiorato di recente un altro: quello della dispersione idrica nel territorio servito dalla multiutility, con perdite attestate su valori che oscillano tra il 35% e il 48% nell’esercizio 2016.
Un dato che, però, non deve trarre in inganno, perché come ha più volte dichiarato l’Ato di Brescia, lo stesso territorio gardesano è interessato da una intensa presenza turistica nella stagione estiva, che addirittura quadruplica la popolazione residente, con la conseguenza di una forte domanda di acqua potabile.
Questa, a sua volta, provoca mutamenti di pressione idrica che possono talvolta danneggiare le infrastrutture della rete idrica.
“Senza ignorare” - interviene il presidente di Garda Uno, Mario Bocchio - “i notevoli quantitativi idrici distribuiti attraverso fontanili di ogni dimensione, impianti d’irrigazione pubblica di aiuole e rotonde stradali, lavatoi e altro.
Intanto, ha preso il via un nuovo modello gestionale, decollato a Polpenazze, che prevede telecontrollo e governo di ogni parametro produttivo, della rete di distribuzione suddivisa in aree nelle quali saranno posti in essere strumenti per il controllo delle portate e della pressione e dei punti di consumo che superino i 500 mc annui.
Il modello verrà esteso quanto prima ad altre località.
Fonte: ilgazzettinonuovo.it
Data di pubblicazione: Giovedi 07 Settembre 2017
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