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Gardauno Spa

Si procede verso una società mista pubblico-privato che gestirà acquedotti, rete fognaria e depurazione dell’intera provincia di Brescia. Ciclo idrico, i Comuni saranno soci di A2A.

L’assemblea dei sindaci approva a maggioranza (solo 49 i contrari) forma di gestione e procedimento di affidamento del Servizio integrato

Si va dritti verso una società mista pubblico/privato che gestirà acquedotti, rete fognaria e depurazione dell’intera provincia. E con ogni probabilità la parte del privato la farà A2A Servizio idrico.

L’assemblea dei sindaci ha approvato a maggioranza ieri pomeriggio nell’aula magna del Tartaglia la forma di gestione del Servizio idrico integrato e l’avvio del procedimento di affidamento.

Ha votato a favore il 65.09 dei primi cittadini in rappresentanza di 817.296 bresciani. I contrari sono stati il 15.05 per 189.030 abitanti, gli astenuti l’1.83 per 22.999. Il parere dell’assemblea era vincolante.

Ora l’Ufficio dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) potrà procedere con gli altri step per arrivare all’assetto societario definitivo e alla piena operatività entro la fine del 2018.

A votare contro sono stati 49 municipi, tra cui oltre venti della Vallecamonica, Castelmella, Adro, Castenedolo, Prevalle e altri. Tra gli astenuti figurano Cologne, Nuvolento, Roè Volciano, Azzano Mella, Sellero e Collebeato.

Pollice verso è stato dato da due schieramenti che hanno avanzato proposte alternative. Da un lato Coccaglio, Castelcovati, Travagliato, Vallio, Dello, Comezzano, Rovato e Trenzano proponevano una gestione in house, che nei fatti avrebbe escluso A2A partecipata anche da capitale privato.

Dall’altro, Verolavecchia, Borgo San Giacomo, Cigole e San Gervasio chiedevano che la gestione fosse affidata a un’azienda consortile di diritto pubblico.

LA PREOCCUPAZIONE principale è che prima o poi A2A finisca per diventare socio di maggioranza e la gestione passi di fatto in mano privata. Il ramo acqua della multiutility per entrare deve vincere una gara pubblica europea che dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2018.

La delibera votata ieri la accredita di un patrimonio pari al 46 per cento circa dell’intero Gestore unico, ma il conto esatto si potrà fare solo dopo la valutazione dei patrimoni, da completare entro giugno 2016, che ciascuna delle società attuali porterà in dote.

La maggior parte dei sindaci, però aveva buoni motivi per accogliere la proposta del Cda. Basterebbe la considerazione che 63 comuni sono sotto infrazione europea (per mancanza di depuratori o altro) e saranno costretti a realizzare infrastrutture per 390 milioni di euro. In più ce ne sono pure con procedimento in corso, che fanno altri 70 milioni. E non si vede come una gestione in house possa far fronte a una tale massa di investimenti. A2A porta da sola 400 milioni e risolve il problema.

I COMUNI della Vallecamonica, al momento tutti gestiti in economia, sollevano la questione tariffe. A fronte di una media di 1.58 euro a metro/cubo previsti dall’Ato, adesso i camuni pagano 0,55 euro, e nessun sindaco vuole annunciare ai suoi cittadini che di punto in bianco pagheranno tre volte tanto. Tuttavia hanno ottenuto assicurazioni che ci saranno fasi intermedie, e forse si farà ricorso (ma la competenza è regionale) all’area omogenea montana per allineare le tariffe (la Valtellina paga 1,04 euro al metro cubo).

Altro problema è stato sollevato dai piccoli comuni montani sotto il mille abitanti, che vorrebbero continuare con la gestione in economia. Il che è possibile – spiega il presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli -, a patto che siano in grado di gestire l’intero ciclo.

Quanto al timore che i municipi non abbiano voce in capitolo nel nuovo Gestore unico, Mottinelli ricorda che la Provincia «casa dei comuni» sarà presente con un capitale di 11 milioni, e non esclude che gli stessi comuni possano partecipare direttamente con una quota propria.

Al di là delle perplessità di qualcuno, però, certo è che da oggi in poi la società mista di gestione del servizio idrico integrato nell’intero Ato provinciale non può più essere messa in discussione. E da oggi si lavorerà alle fasi che la porteranno nel giro di un paio d’anni alla piena operatività.

Mimmo Varone

Fonte: bresciaoggi.it

Data di pubblicazione: Sabato 10 Ottobre 2015

Fotografie: da articolo originale. SERVIZIO FOTOLIVE

“Via libera al Gestore Unico acqua – Fa discutere la partecipazione privata”

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