SAN FELICE – Prende il via a partire dal 1° aprile 2016 anche a San Felice del Benaco il servizio di raccolta rifiuti porta a porta.
Garda Uno rende noto che sono iniziati in questi giorni i sopralluoghi sul territorio e spiega, tramite il responsabile di zona Area Nord, Luca Benedetti: «A differenza di altri comuni gardesani, sarà una partenza “facilitata” in quanto il servizio porta a porta della frazione organica è attivo da alcuni anni per le grandi utenze quali bar, ristoranti e campeggi. Bar e ristoranti, inoltre, hanno già attiva anche la raccolta del vetro».
Prossimamente saranno consegnati i contenitori alle strutture che non li possiedono.
Come funzione il porta a porta? Si tratta di un servizio di raccolta differenziata dei rifiuti che prevede la rimozione dal territorio di tutti i cassonetti e l’attivazione di servizi domiciliari; questo sistema garantirà nel tempo una quota di rifiuti recuperabili superiore al 65% con conseguente contenimento dei costi, ed avrà il valore aggiunto di portare beneficio all’ambiente.
Per fare in modo che il porta a porta venga effettuato in maniera corretta è fondamentale il contributo dei cittadini, che devono dividere correttamente i diversi materiali. La raccolta avviene sulla base del calendario predisposto dal comune: ai cittadini vengono forniti bidoncini e sacchetti per la raccolta di vetro, plastica, carta ecc, che poi devono essere lasciati fuori dall’abitazione nei giorni e negli orari stabiliti.
L’obiettivo è appunto il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, così come prescritto dalla legge. Il porta a porta è diventata ormai una scelta inevitabile, anche per eliminare il cosiddetto turismo dei rifiuti e in considerazione che praticamente tutto il territorio servito d Garda Uno ha adottato questo sistema. Attorno a San Felice, sono di recente passati al porta a porta Manerba, Puegnago e Salò.
Il “porta a porta” è oggi una scelta necessaria, oltre che responsabile. Con l’eliminazione dei cassonetti, Garda Uno ha notato da parte dei cittadini residenti nei Comuni che già hanno affrontato questo passaggio una partecipazione alle problematiche ambientali più attiva, nonché una condivisione più consapevole degli obiettivi ambientali che la normativa e soprattutto il buon senso ci richiede. Nei Comuni dove è stato introdotto il porta a porta, si raggiunge mediamente una percentuale di rifiuto differenziato del 70%, mentre i rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento risultano ridotti mediamente di oltre il 50%.
Si tratta, dicevamo, di un passaggio obbligato. Innanzi tutto perché il porta a porta appare l’unico sistema in grado di garantire una percentuale di rifiuto differenziato superiore al 65%, così come prescrive la legge. Ma anche perché è il sistema che l’ente gestore, Garda Uno, ha ormai introdotto nella quasi totalità dei comuni gardesani.
Esortano al cambiamento le attuali disposizioni della Comunità europea (Direttiva comunitaria 98/2008), la normativa nazionale (D.Lgs 152/2006), quella regionale (Piano regionale gestione rifiuti) e il Piano Provinciale Rifiuti. Tutte le normative dicono sostanzialmente la medesima cosa: bisogna ridurre la quantità di rifiuti prodotti e la quantità di rifiuti da avviare a smaltimento.
Sul sito del Comune ci sono tutte le info necessarie per affrontare senza traumi il passaggio.
News originale: www.gardapost.it
Data di pubblicazione: Sabato 05 Marzo 2016