La fine della siccità e il (lento) ritorno alla normalità del bacino idrico del Garda sono stati accolti con un sospiro di sollievo dagli operatori turistici e dagli enti istituzionali che reggono le sorti del consumo di acqua potabile.
Troppo spesso, però, ci si dimentica che, dinnanzi ad un clima quasi tropicale che si è abbattuto sul lago di Garda per oltre un mese e mezzo con tutte le immaginabili conseguenze, le località turistiche della riviera hanno retto benissimo alla grande sete grazie ad un piano di prevenzione accorto e capillare.
Un piano che, senza voler peccare d’immodestia, Garda Uno Spa, la multiutility che tra i suoi servizi pubblici annovera quello del ciclo idrico, aveva predisposto per tempo diramando ai comuni interessati le necessarie informazioni e, allo stesso tempo, mettendo in continuo “stato d’allerta” il proprio personale del servizio idrico.
“Tutto questo” rileva infatti il presidente della società gardesana, Mario Bocchio “ha reso possibile una distribuzione dell’acqua potabile in condizioni eccellenti di quantità, qualità e pressione malgrado il perdurare del periodo di siccità: ricordiamo i quasi 2 mesi di assoluta assenza di piogge sul nostro bacino idrografico”.
Un intervento che sicuramente ha allontanato lo spauracchio della mancanza d’acqua nelle strutture alberghiere gardesane in questo periodo ancora, per loro fortuna, con il “tutto esaurito”.
Ma, nel dettaglio, come è stato possibile questo “miracolo”? “Lo sforzo della società” risponde il direttore operativo del settore Acquedotto e Fognature, Massimiliano Faini “è stato indirizzato in particolare sulla piena efficienza degli impianti di approvvigionamento e trattamento distribuiti nelle varie località del lago e dell’entroterra.
Aggiungiamoci poi un piano di pronto intervento 24 ore su 24 nel caso di riparazioni di tubazioni idriche: un caso del genere è avvenuto qualche settimana fa a Desenzano nella zona di viale Andreis”.
E ancora, un programma del genere non avrebbe potuto prescindere ovviamente dalla sinergia e dalla collaborazione di altri soggetti.
“Certamente è così” riprende Bocchio “va infatti sottolineata la piena e convincente collaborazione dei comuni che hanno diramato con celerità le ordinanze per sensibilizzare le popolazioni ad un uso corretto dell’acqua: un impegno che ha scongiurato di vedere i rubinetti secchi.”
Insomma, un enorme sforzo comune che ha dimostrato come la riviera del Garda sappia far prevalere gli interessi generali su quelli singoli.
Fonte: www.bresciavera.it
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Data di pubblicazione: Venerdi 21 Agosto 2015
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