Perché una comunità energetica
3.1 I vantaggi economici
Un cittadino, un condominio, una Pubblica Amministrazione o un’impresa che scelga di autoconsumare l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico accede ad una serie di vantaggi economici:
- Risparmio in bolletta: più energia si autoconsuma direttamente e più si riducono i costi delle componenti variabili della bolletta (quota energia, oneri di rete e relative imposte).
- Guadagno sull’energia prodotta: produrre energia con un impianto fotovoltaico può rappresentare una fonte di guadagno grazie ai meccanismi incentivanti (I meccanismi incentivanti sono lo Scambio sul Posto, il Ritiro Dedicato e il Decreto Ministeriale Isole Minori – Fonte: GSE autoconsumo.gse.it).
- Agevolazioni fiscali (detrazioni o superammortamento): recupero del 50% dei costi di realizzazione per i privati che realizzino un impianto fotovoltaico sul tetto di un edificio. Per le imprese è previsto il superammortamento del 130% del valore dell’investimento (Maggiori dettagli nella guida dell’Agenzia delle Entrate).
Opportunità correlate: l’Ecobonus 110%
L’Ecobonus 110% è una misura inclusa nel Decreto Rilancio (Decreto Legge n. 34/2020). All’articolo 119 si introduce una detrazione pari al 110% delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche sugli edifici, sostenute dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2022.
Per accedere ai benefici dell’Ecobonus 110%, occorre realizzare almeno uno dei seguenti interventi “principali” che comportino un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Qualora non sia possibile, sarà necessario il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica-A.
Sono identificati come interventi principali:
a) gli interventi di isolamento termico delle superfici opache (l’involucro dell’edificio), con un’incidenza superiore al 25% della superficieisperdente lorda;
b) gli interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti o tramite la sostituzione di sistemi di riscaldamento autonomi con pompe di calore ad alta efficienza;
c) gli interventi di riqualificazione antisismica.
Effettuando almeno uno dei tre interventi di cui sopra ed avendo un salto di due classi energetiche dell’immobile, il proprietario potrà accedere anche alla detrazione al 110% dei cosiddetti interventi aggiuntivi o trainati che prevedono l’installazione di:
a) impianti fotovoltaici, fino a 20 kWp e per una spesa complessiva di 48.000 €;
b) sistemi di accumulo correlati agli impianti fotovoltaici (1.000 €/kWh);
c) colonnine di ricarica per autoveicoli elettrici.
3.2 I benefici ambientali
Poiché in una comunità energetica l’energia viene prodotta da fotovoltaico, si riducono le emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti.
Il valore medio di emissioni per ogni kilowattora consumato dal contatore domestico è di 352,4 grammi di CO2 equivalente. (kilowattene.enea.it/KiloWattene-CO2-energia-primaria).
La produzione di energia fotovoltaica invece, al netto della CO2 emessa in fase di realizzazione dell’impianto e dei suoi componenti, non produce emissioni dannose per l’ambiente. Considerando che, in Italia, una famiglia tipo consuma circa 2700 kWh di energia elettrica all’anno, con un impianto fotovoltaico si eviterebbero le emissioni di circa 950 kg CO2/anno corrispondenti all’attività di assorbimento di circa 95 alberi!
Occorre impegnarsi sempre di più nel ridurre ed evitare le emissioni di CO2. Questo è anche uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (unric.org/it/agenda-2030) che punta a promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico (obiettivo 13). Dal 1800 ad oggi la concentrazione di CO2 in atmosfera è aumentata considerevolmente (oltre 400 ppm) a causa delle molte attività antropiche e dell’uso di combustibili fossili come il petrolio. A giugno 2020, i livelli di CO2 sono arrivati a 417,9 ppm, registrando il valore più alto da quando l’uomo è sulla terra!
Una concentrazione crescente di gas serra sta portando ad un aumento dell’effetto serra, delle temperature medie terrestri e ai cambiamenti climatici, con importanti impatti sull’ambiente ma anche sull’economia e la sicurezza. Non solo cambiare il nostro modo di produrre di energia (es. passando alle fonti rinnovabili) può evitare di produrre emissioni di CO2, ma anche i nostri comportamenti possono dare un importante contributo.
Azioni per ridurre le emissioni di CO2
1. Monitorare i consumi: controllare i propri consumi porta immediatamente a risparmi anche superiori al 20%.
2. Spegnere le luci: 10 lampadine accese costano 100€/anno e producono 800 kgCO2/anno.
3. Usare in modo efficiente gli elettrodomestici: usa lavatrice e lavastoviglie a pieno carico, lava a basse temperature, regola il termostato del climatizzatore, colloca il frigorifero lontano da fonti di calore.
4. Ridurre i consumi in standby: spegni gli apparecchi elettrici (es. monitor, tv, computer e console per videogiochi) può portare a un risparmio dell’11% in bolletta.
5. Scegliere elettrodomestici a basso consumo con una buona etichetta energetica o il marchio Ecolabel.
3.3 Il contrasto alla povertà energetica
Povertà energetica:
Una situazione nella quale un nucleo familiare non sia in grado di pagare i servizi energetici primari (riscalda-mento, raffreddamento, illuminazione, spostamento e corrente) necessari per garantire un tenore di vita di-gnitoso, a causa di una combinazione di basso reddito, spesa per l’energia elevata e bassa efficienza energetica nelle proprie case (European Commission, Citizen Energy Forum 2016).
Negli ultimi anni la povertà energetica ha assunto un ruolo rilevante anche in Unione Europea, la quale ha infatti inserito apposite misure nel Pacchetto Energia 2030. Un indicatore di povertà energetica è un’elevata incidenza della spesa energetica sul reddito complessivo del nucleo familiare.
Secondo l’Osservatorio della Commissione Europea6, le persone che non sono state in grado di acquistare i beni energetici minimi necessari al loro benessere sono state 54 milioni e l’Italia è tra i paesi europei dove le famiglie hanno più difficoltà a pagare le bollette di luce e gas: il 14,6% delle famiglie non riesce a mantenere la propria casa riscaldata in modo adeguato (dati 2018).
Il contrasto alla povertà energetica è presente negli obiettivi 1, 7 e 11 dell’Agen-da 2030 dell’conomici, affidabili, sostenibili e moderni”. La creazione di una comunità energetica è una delle soluzionOrganizzazione delle Nazioni Unite che impegna ad “assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia ei per contra-stare la povertà energetica: sensibilizzando i consumatori e consentendo di monitorare e ottimizzare i consumi energetici individuali, permette di ridurre la spesa delle famiglie.
CLICCA QUI per scaricale l'opuscolo informativo (pdf - 1,08 MB)
Cos’è la comunità energetica? E come si fa? Quali sono gli aspetti significativi di questo modo di creare un mercato energetico alternativo? Di seguito, alcune risposte.
1. WHAT - CHE COSA E' LA COMUNITA' ENERGETICA
2. HOW - COME SI FA UNA COMUNITA' ENERGETICA
3. WHY - PERCHE' UNA COMUNITA' ENERGETICA
4. WHERE - DOVE SONO LE COMUNITA' ENERGETICHE
5. WHICH - QUALE SUPPORTO PER LA COMUNITA' ENERGETICA
6. WHO - CHI FA LA COMUNITA' ENERGETICA
CLICCA QUI per accedere alla pagina web di Garda Uno dedicata alle comunità energetiche.