Le regole d’oro per differenziare al meglio la plastica
Alcuni suggerimenti per non incorrere in errori ed evitare inutili sprechi
- Non è necessario lavare gli imballaggi prima di conferirli: questo è uno dei falsi miti più comuni sulla differenziata degli imballaggi. L’importante è che questi siano vuoti, privi di residui, ma lavarli non serve, poiché è un’operazione che verrà comunque fatta negli impianti di selezione e riciclo. Insomma, senza sprecare acqua, la differenziata sarà comunque perfetta!
- Non è necessario staccare eventuali etichette dall’imballaggio. L’unica eccezione alla regola vale per la cosiddetta sleeve, l’etichetta che copre l’intera superficie dell’imballaggio e che dunque ne impedirebbe il riconoscimento negli impianti di selezione. Per tutte le altre etichette nessun problema, possono rimanere al loro posto.
- Non bisogna inserire gli imballaggi uno dentro l’altro: effetto Matrioska? No grazie! Spesso si pensa che, inserendo gli imballaggi più piccoli in quelli più grandi, si risparmia spazio anche a vantaggio di chi raccoglie, ma è sbagliato! Ogni imballaggio va conferito singolarmente – altrimenti c’è il rischio che piccoli imballaggi, inseriti in quelli di dimensioni maggiori, non vengano individuati negli impianti di selezione e vadano dunque persi. Sarebbe un peccato, no?
- La bottiglia va schiacciata in senso orizzontale e non dall’alto verso il basso, come molti fanno (anche in questo caso, per risparmiare spazio). Schiacciandola sul lato lungo, si permette agli impianti di selezione di riconoscerla più facilmente. E altro dettaglio: la bottiglia va chiusa con il tappo, che si può quindi lasciare attaccato alla bottiglia.
- Non conferire imballaggi in bioplastica compostabile nella raccolta della plastica! Sul mercato sono sempre di più i prodotti realizzati in bioplastica certificata compostabile, quali posate, bicchieri, piatti, sacchetti, vassoi e così via. Se sull’imballaggio è presente uno o più simboli che ne certificano la compostabilità, questo andrà nella raccolta dell’umido organico e verrà poi processato in impianti di compostaggio industriale.
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E non dimenticare: per sciogliere ogni dubbio davanti ai bidoni della differenziata è sufficiente inquadrare il codice a barre dell’imballaggio o, se non presente, scattare una foto al prodotto, per sapere in tempo reale di quali materiali è composto e come va conferito.
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