Educazione ambientale, più di 2.000 studenti coinvolti
Garda Uno finanzia l'attività a tutte le scuole che ne faranno richiesta - "Energia e rifiuti"? Questi temi entusiasmano i bambini e i ragazzi.
La sostenibilità si impara già sui banchi di scuola. Non importa che siano Elementari, Medie o Superiori, l’interesse degli studenti per natura, energia e rifiuti è palpabile.
Anche Garda Uno ci crede e continua a finanziare progetti di Educazione ambientale nelle scuole.
Un vantaggio per i Comuni, dato che in questo modo cresce la consapevolezza della cittadinanza. E un’opportunità per le scuole. Sì, perché l’attività di Educazione ambientale finanziata da Garda Uno è gratuita per gli istituti scolastici.
Il motto è “Imparare facendo (e divertendosi)”. E funziona. A confermarlo è Caterina Fasser, una laurea in Scienze naturali e di professione Educatrice ambientale. È lei l’anima di “Galleria della natura”, il network di professionisti che da anni offre e realizza attività di educazione e comunicazione ambientale, anche a servizio di Garda Uno. La multiutility del Garda ha investito risorse su questo tipo di attività. E le scuole sono i beneficiari di questo impegno verso la sostenibilità.
Scuole
L’adesione delle scuole è volontaria. Nel corso del 2022 sono stati coinvolti 19 istituti scolastici (4 scuole dell’infanzia, 7 della Primaria, 2 delle Medie, 6 delle Superiori) in 6 diversi Comuni (Desenzano, Gardone Riviera, Gargnano, Lonato, Pontevico, Salò). Per un totale di 89 classi. L’attività ha permesso di formare 2.000 alunni per un totale – sommando ognuna delle 19 scuole – di 200 ore.
Giochi e riciclo
“La raccolta differenziata possono farla tutti, anche i bambini. E noi – spiega Fasser -, per insegnare a distinguere di che materiale sono fatti i rifiuti utilizziamo delle attività ludico-sperimentali” già a partire dalla scuola dell'infanzia. Osserviamo i decompositori del rifiuto organico visibili a occhio nudo in un campione di compost (lombrichi, onischi, insetti...), facciamo piccoli esperimenti sensoriali per riconoscere come si comportano la carta, il vetro, i metalli e la plastica, ci divertiamo poi a giocare a separare gli oggetti che estraiamo da una valigia organizzando dei giochi “Così imparano a riconoscere i diversi materiali”. Di fatto le ore di educazione ambientale si trasformano in un mix di Scienze ed Educazione civica. “Insegniamo ai bambini a ragionare sulla base di conoscenze scientifiche. Ad esempio, ciò che è riciclabile non è per forza ecologico”. Si spiega loro quali materiali si riciclano più facilmente e cosa richiede processi più lunghi. E i bambini di fatto “visualizzano la filiera dei rifiuti e il lavoro che ci sta dietro”.
Esiste anche il Manuale del piccolo ecologista, dove si parla di concetti come riduzione dei rifiuti, risparmio energetico e mobilità sostenibile.
Imparare divertendosi
Ma fare Educazione ambientale significa anche dar modo agli studenti di scoprire alcuni fenomeni naturali (come la crescita delle piante) o affrontare sotto un profilo scientifico alcune problematiche, come le microplastiche nell’acqua. “Con l’Istituto Battisti di Salò – ricorda Fasser – abbiamo prelevato dei campioni d’acqua dal Garda” che poi sono stati analizzati in laboratorio dagli studenti.
Interessante anche l’iniziativa avviata con la Cooperativa sociale Il Gabbiano di Pontevico. Garda Uno ha incaricato Caterina Fasser di formare gli ospiti del Centro diurno i quali, poi, hanno affiancato gli educatori ambientali nelle lezioni a scuola. Il progetto si chiama “Scarti preziosi” ed è incentrato sempre sulla riduzione rifiuti. Anche per parlare di energia – tema centrale per l’ambiente, le emissioni e la società – ci si appoggia ad esperimenti concreti, così da stimolare la curiosità e la voglia di conoscere degli studenti. Da qui, ad esempio, l’idea di costruire in classe, tutti assieme, la “pila” di Alessandro Volta, sfruttando monetine di rame e parlando di energia elettrica. “Sono entusiasti”, ricorda Fasser.
Opportunità
Garda Uno dedica ai Comuni soci un budget per queste attività di educazione ambientale. Il Covid aveva rallentato queste iniziative, ma poi le attività sono ripartite. Ora dipende dalle scuole: sono loro che devono sposare il progetto. A quel punto poi la macchina può mettersi in moto.
Nel caso ci fosse interesse, l’insegnante o l’Istituto scolastico deve prendere contatto con Caterina Fasser, educatore ambientale e responsabile del network “La Galleria della natura”.
L’email cui fare riferimento è scuola@gardauno.it. Oppure, in alternativa, caterina@galleriadellanatura.it.